20 dicembre 2006

Grandi Imprese di Puristi

  • Goran Kropp, ha percorso in bicicletta gli undicimila Km fra Stoccolma e il Nepal, poi è salito da solo, senza portatori e con sessantacinque chili di attrezzatura, fino al campo base a 5300m, per conquistare infine nel maggio del 1996, senza l'impiego di ossigeno, la vetta Sagarmatha (dio del cielo) più comunemente chiamata Everest.
  • Il padre spirituale dell'arrampicata libera e del concetto di by fair means applicato a questo sport è Paul Preub, l'eccezionale scalatore austriaco che non utilizzava mai i chiodi e che rifiutava le calate in corda doppia. Pretendeva che lo scalatore scendesse il libera lungo la via che aveva superato in salita. Morì nel 1913 a soli ventisei anni.
  • Il 28 aprile 2004, la grande guida francese Patrick Berhault è precipitato sulla cresta tra il Taschhorn ed il Dom mentre, assieme al compagno Philippe Magnin stava realizzando, uno straordinario progetto: salire gli 82 quattromila in 82 giorni!, spostandosi a piedi tra i vari gruppi alpinistici.
    Seppur incompiuto questo progetto si è concluso con un notevole record perché in 59 giorni Berhault e Magnin hanno salito 65 vette.
  • Pierre André Gobet, svizzero, nell'estate del 1990, ha salito e sceso il Monte Bianco da Chamonix (3800 m di dislivello), in 5h 10m.
  • Norman Emry Croucher, scrittore inglese, amputato di entrambe le gambe, nel 1971, impiegò 5 giorni per raggiungere il Monte Bianco da Chamonix.
  • Tra il Bianco e il blu è un raid sci-alpinistico che partendo dai 4810 metri della vetta d'Europa e snodandosi lungo le montagne italiane e francesi dell'arco alpino occidentale, cerca di arrivare fino alla costa per raggiungere il mare...Dal punto più alto in Europa a quello più basso. Compiuto nella primavera del 2006.

12 dicembre 2006

finito il primo corso di arrampicata


che piu che corso di arrampicata, sembravano lezioni sulle leggi della fisica e geometria

05 dicembre 2006

Monte Musinè


Sul monte vi è posta (oramai in via definitiva dal 1984) una strana lapide, che recita così: QUI E' L'UNA ANTENNA DEI 7 PUNTI ELETTRODINAMICI CHE DAL PROPRIO NUCLEO INCANDESCENTE VIVO LA TERRA TUTTA RESPIRA EMETTE VITA. QUI OPERANO LE ASTRALI ENTITA' CHE FURONO HATSHEPUT ECHNATON GESU' IL CRISTO MAOMETTO CONFUCIO ABRAMO IL BUDDHA GANDHI MARTIN LUTER KING FRANCESCO D'ASSISI E ANCHE TU SE VUOI ALLA FRATELLANZA COSTRUTTIVA TRA TUTTI I POPOLI. PENSACI INTENSAMENTE 3 MINUTI. PENSIERO E' COSTRUZIONE. Tutti coloro che sono stati menzionati in questa lapide sono stati degli innovatori o riformatori religiosi in qualche maniera... Hatsheput è una eccezione, in quanto fu un faraone donna che portava la barba per ingannare i nemici... Il mistero di tale lapide è che non si sa chi l'abbia portata e neanche il perché... Altre cose strane riguardanti questo monte sono ad esempio il fatto che ai piedi di esso c'è una parte d'ombra, dove cioè nemmeno con le apparecchiature elettroniche più sofisticate si può ricevere qualche onda radio... Altri hanno dichiarato anche la presenza di strane interferenze, che puntualmente svaniscono non appena si esce dalla zona "incriminata". A quanto pare vi sono anche delle prove a testimoniare che nel Musinè si nasconda un campo magnetico naturale, in particolare queste prove risiedono in alcune foto, dove si presenta un insolito fenomeno di rifrazione, o ancora dove si presenta un insolito fascio di luce attorno alla testa dei soggetti fotografati (luminescenza localizzata), fenomeno che si può costruire solitamente solo in laboratorio. Altre leggende vanno addietro fino ai tempi di Costantino, quando, nel 313 D.C., la notte prima di una battaglia, egli alzò gli occhi al cielo e vide sulla cima del Musinè una grande croce con la scritta: "in hoc signo vinces".. Un occultista torinese molto noto, il quale ha affermato che il monte è un punto magico per eccezione, dove sia possibile a quanto pare fare delle evocazioni con molta facilità, un pò come se le capacità medianiche di ciascuno in quel luogo venissero ampliamente potenziate.

Fonti tratte da: Torino città magica, di Giuditta Dembech, ed. l'Ariete

Boh non so se siano veritiere tutte queste informazioni ma domenica io e Riccardo ci siamo saliti (745m di dislivello in 1:40h circa), nonostante la pressochè totale mancanza di sole abbiamo avuto caldo e sulla cima tra la nebbia e l'arietta gelida non abbiamo potuto far altro che leggere la lapide e non capirne il significato e guardare la croce.


04 dicembre 2006

new see for your eyes

Mi sono visto costretto ha cambiare il tema del blog causa mal funzionamento dell'altro.

01 dicembre 2006

saggezza di inizio mese

E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo.

Michail Bakunin

30 novembre 2006

ανδρός ----> uomo

curiosità su Andrea:
  • deriva dal greco e vuol dire uomo
  • il suo derivato andréia: forza, coraggio virile.
  • 30 novembre secondo il calendario Cattolico ricorre l'onomastico a Sant'Andrea primo apostolo a seguire Gesù. Morì martire a Patrasso (III città in ordine di grandezza della Grecia) dove subì il supplizio della croce. Questa croce che oggi viene indicata con il nome di Croce di Sant'Andrea, era un supplizio romano chiamato Crux decussata, i legni a cui veniva inchiodato il condannato erano posti a forma di X.
  • Andrea è anche il Santo Patrono della Scozia; infatti la bandiera scozzese riporta la croce di Sant'Andrea bianca su uno sfondo azzurro.
  • in molti paesi il nome Andrea è usato al femminile
  • Andrea è il nome più diffuso tra i nuovi nati italiani degli ultimi anni.
  • esiste una rosa dal nome Andreana
  • la corce di Sant'Andrea oggi è usata come segnale stradale

19 novembre 2006

Da Platone con Sapere

"Sapete forse tutto, dal momento che sapete qualche cosa?"
"Tutto. E lo stesso vale per te: se sai qualche cosa, sai tutto"
"E gli altri uomini, anch'essi o sanno tutto o non sanno niente?"
"Nessuno può sapere qualcosa e non sapere qualcos'altro, cioè essere allo stesso tempo sapiente e ignorante"

14 novembre 2006

n.esima contro i videogiochi

Si continua a dare la colpa ai videogiochi; solo pochi giorni fa è stato picchiato un ragazzo down dentro la scuola da alcuni ragazzi.
La colpa è dei videogiochi.
Se ne sta parlando in questo giorni al governo di CENSURARE I GIOCHI VIOLENTI in Italia.
Ciò che lascia perplessi e che queste accuse vengono fatte in RAi, Mediaset; TV che oramai trasmettono solo realily e trasmissioni dove i litigi, zuffe, e l'assenza di rispetto per le persone è ormai diventata la linea da seguire del palinsesto.
Anche i telegiornali trasmetterebbero "tutto il possibile" per fare più ascolti, comprese "scene di violenza" e "in modo del tutto gratuito". Violenza vera e non fatta di pixel come quella di certi videogiochi.
Bisogna anche pensare a divieti di vendita violati; su tanti videogiochi c'è scritta l'età proprio come nelle copertine dei DVD o VHS; ma come mai se un gioco che riporta la scritta 18+ (che non vuol dire da 18 giocatori in su) viene venduto anche a ragazzini di 11 anni, non dovrebbe essere lo stesso venditore a vietarne la vendita.
Questo vale anche per i film, le sigarette....
In sostanza i videogiochi fanno male; ma c'è chi sostiene che non provochino nulla e chi sostiene che siano utili.
Solo poco tempo fa si pensava di inventare videogiochi da mettere al posto dei libri di scuola al fine di far apprendere i ragazzi la cultura giocando.
Mi sembrano solo delle facile accuse per risolvere facilmente casi di omicidi famigliari, di stupri e violenza di vario tipo.
A mio parere se il governo italiano pensa di vietare i videogiochi deve pensare questo anche per le tv i giornali....

06 novembre 2006

fine settimana di montagna

sabato: 4 denti di Chiomonte.
domenica: castello delle aquile (foto)

due giorni meravigliosi grazie al paesaggio, i compagni di avventura e il tempo fantastico

03 novembre 2006

Il fascino del BUS

Ci sono cose che si spostano da una parte all'altra; alcune arrivano a destinazione, ma la maggior parte non arriva neanche.
Alcune si intoppano ad un certo punto (dove non si sa) per alcuni bug del sistema.
Solitamente si muovono tutti in maniera seriale.
No, no non sto parlando di computer, ma del BUS a quattro route, quello che tutti voi almeno una volta nella vita l'avete preso e avete meledetto quel giorno; oppure siete come me che ne fa uso e abuso.
Rimango sempre più affascinato dal mondo del BUS, quando ci sali sopra non sai mai se arriverai a destinazione, perchè perodiacamente si rompono (vabbè capita), perchè arrivati a un pezzo della corsa l'autista chiede cordesemente di scendere dal mezzo perchè la corsa e limita fino a quel punto e poi ti ritrovi ad aspettare il prossimo 30minuti.
Ci sono giorni ad esempio che stai alla fermata aspetti, aspetti, dai una sbirciatina e aguzi la vista sperando di vedere quel puntino che si avvicina alla tua fermata e ti salva dal ragnetto amico che sta gia progettando una ragnatela su di te; ma aspetti, intato la fermata si riempe, aspetti....
....ECCOLO (e pensi i miracoli esistono), arriva e vedi la gente pressata sui vetri, ti guardi attorno e vedi la fermata piena; e tutta sta gente dove ***** la metti....
....fortunatamente o solitamente quando succede questo, dietro al tuo BUS ce ne sono altri 3 VUOTI, basta avere fede.
Ma non tutti i giorni sono così (meno male), a volte scendi da uno e sali sull'altro senza neache aspettare o farti da fermata a fermata di corsa.
Ma la cosa più divertente e vedere la gente che sale sul BUS: ci sono quelli che si addormentano cullati dal dondolio del BUS (compreso io), ci sono quelli che leggono da seduti o in piedi o in una serie di posizioni strane che assumono per tenersi, tenere il libro, reggere la 24h che non si posa mai per terra.
Non mi dilungo a descrivere le persone, se siete curiosi prendete il BUS da capolinea a capolinea e gustatevelo, odiatelo e almeno una volta nella vostra vita sperate perchè forse.....
SPERATE

01 novembre 2006

saggezza di inizio mese

La politica è come un pendolo, le cui oscillazioni variano tra l'anarchia e la tirannia; e questo moto è alimentato da un illusione perennemente rinnovata.


Albert Einstein

29 ottobre 2006

per quelli nati tra il 70 e 80

Alcune motivazioni per andarne fieri...
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe, abbiamo visto nascere la NWOBHM e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro
con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si ntortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità.

23 ottobre 2006

La vita non bisogna prenderla così come viene, non bisogna essere burattini nelle mani della vita, no, la vita è come una vetta, difficile, te la devi guadagnare.
grazie Davide

16 ottobre 2006

Quando la strada non si vede....

...la si cerca!
è quello che hanno fatto tre individui domenica 15-10-2006 ai piedi del Monviso.
beh che dire le foto parlano da se...
...anche se il tempo non era dei migliori che bella giornata; in mezzo alla nebbia, sotto qualche fiocco di neve.
in un silenzio irreale, rotto solo dal rumore dei nostri passi.
che pace...
essere in armonia con la natura in qualunque condizione...
essere in armonia con un piatto di polenta e salciccia...
un grazie agli accompagnatori.

09 ottobre 2006

Hai mai sentito parlare di Blog?

"Uhm non mi viene in mente niente"
"No aspetta Blog l'ho visto scritto su un menù, a no mi sbaglio è una droga."
"Si si è una droga!!!"
Qualche amico un giorno ti dice "mi sono fatto un Blog" e uno rimane affascinato da questo alone di mistero che si porta dietro.
Avere un Blog è una cosa che uno inizia a fare così, per vanità, perchè ne ha sentito parlare, per... e così incominci a scrivere anche tu.
Dopo un po' ti ritrovi che quando non scrivi qualcosa di nuovo sul Blog ogni giorno, ti senti vuoto, senti che stai oziando; è fatta sei anche tu dipendente come da una droga.

03 ottobre 2006

è stata dura, ma c'è l'abbiamo fatta

La sq. Fenici sul monte Freidur.
Ragazzi che avventura...mi ricordo quel giorno come se fosse ieri e invece sono passati più di cinque mesi.
"andate a farvi gli zaini e prendete quelle tende" avevan detto i capi con quel tono divertito, sapendo che da li a poco noi saremmo partiti e loro sarebbero stati liberi per due giorni.
Fu così che c'incamminammo per il monte Freidur.
Dopo aver consultato la cartina (militare datata 1932) imboccammo il sentiro; era fatta, invece la situazione iniziò a diventare dura.
Arrivammo ad un incrocio quattro strade si aprivano davanti a noi, una cartina e nessuno cartello.
"proviamo ad andare di qua" diceva qualcuno.
"no di qua non si va, finisce subito" dicevano altri.
Arrivammo alla decisione: "questa è carina in mezzo al bosco", camminammo per circa 2 ore (erano le 17 circa), iniziammo a salire e nulla ci fermava o preoccupava dovevamo arrivare ad un colle e da li un ora di marcia ed era fatta, la cima del monte Freidur.
Invece la verticalità iniziò a preoccuparci un po', io e Michele lasciati gli zaini iniziammo una perlustarzione, quasi in verticale oramai.
Si iniziava a fantasticare: "apriamo una nuova via, la Via Fenice" dicevo io.
"domani quando si torna alla base di Cantalupa diciamo agli altri chi sono le Fenici" diceva Michele.
Ma tutto finì presto trovammo degli spit piantati, segnale che qualcuno era gia passato di li.
Solo mesi più tardi venni a sapere che quella era la Rocca Sbarua, nota palestra di arrampicata.
Decidemmo la cosa più difficile, su non si poteva andare, non rimaneva che tornare indietro.
Passata un'altra ora in discesa risalimmo verso il colle, sicuri della nostra scelta, continuavamo a seguire i segnali rossi ma ben presto questo non sarebbe più servito.
Avevano appena abbattuto circa trecento alberi ed erano stati segnati di rosso, il sentiro non c'era più e seguire i segnali, beh inutile.
Nonostate tutto arrivammo al colle alle 21 circa ora mai buio, montammo le tende, mangiammo e iniziammo a guardare le attività che dovevamo preparare.
Tutto questo senza acqua perchè era finita alle 18 circa e non c'erano ruscelli in giro, avevamo ancora una borraccia piena, ma eravamo in sei e l'indomani saremmo saliti e non avremmo trovato acqua.
L'indomani svegliati di buon ora, mangiammo biscotti senza latte o acqua fu tragico ma ci servivano energie e li mangiammo.
Iniziammo la nostra ascesa verso le 9 trovando finalmente il sentiero giusto.
Finalmente in cima erano le 12, che veduta ragazzi, da una parte tutta la pianura del della provincia di Cuneo che si perdeva a vista d'occhio e dietro che spettacolo solo montagne innevate, con una veduta sulla val di Susa spettacolare; ma eravamo stanchi, felici di aver raggiunto la cima, ma assetati, molto assetati.
Dopo una piccola pausa incominciammo a scendere la strada era molto lunga e noi dovevamo arrivare alle 15 alla base scout.
La nostra discesa iniziò male, perchè seguendo un sentiro arrivammo in un dirupo così ritornati sui nostri passi iniziammo a cercare il sentiero.
Finalmente alle 13:30 circa abbiamo trovato una fontana, che buono il sapore dell'acqua!!
Alla fine dopo tutte questi inconvenienti, la Sq. Fenici arrivò alla base di Cantalupa 20m prima dell'accoglienza dei capi.
Beh nonostante tutto è stato divertente come uscita ed è stata una dura prova di noi stessi.

01 ottobre 2006

saggezza di inizio mese

esistono individui con divise da soldato che sono degli eccellenti killer, e sono così infervorati nell'uccidere il nemico che vengono processati dalla corte marziale perchè hanno oltrepassato i limiti stabiliti dai loro colleghi assassini.

29 settembre 2006

il Vero Programmatore atto 2

Il Vero Programmatore ha sulla parete di casa sua un quadretto con la
scritta "127.0.0.1 sweet 127.0.0.1".
Un Vero Programmatore non usa alcun firewall. Si accorge che qualcuno è
entrato nel suo computer perchè il suo personaggio di Ultima Online skippa
un frame quando attacca.
Il Vero Programmatore utilizza nomi di variabile tipo _abr, idGnr, o più
semplicemente a. Se in un listato scritto da un Vero Programmatore trovate
una variabile chiamata stipendioImpiegato, probabilmente contiene il numero
di isotopi radioattivi di un reattore nucleare (il Vero Programmatore ha
riciclato il codice di un suo vecchio programma di contabilità).
Un test per verificare se qualcuno è un Vero Programmatore consiste nel
legarlo, imbavagliarlo e chiuderlo a chiave in una stanza vuota da solo con
un computer preassemblato e non overcloccato, senza alcun utensile o
strumento. Se entro 30 secondi non sta uscendo del fumo da sotto la porta,
il soggetto NON è un Vero Programmatore.
Il Vero Programmatore chiama qualsiasi interfaccia più complessa di una
shell a riga di comando con un unico nome: "spreco di RAM".
Il Vero Programmatore non si ferma col rosso. Si ferma col #FF0000.
Un Vero Programmatore finisce tutte le sue frasi con un punto e
virgola;…anche quando parla;
Il Programmatore puo' cancellare la cache del suo browser. Il Vero
Programmatore puo' cancellare la cache di Google.
Nel caso perda le chiavi di un lucchetto, il Vero Programmatore si cimenta
in un lungo ed estenuante brute force .
Il Programmatore va all'Ikea, compra una scrivania, la porta a casa e la
monta. Al Vero Programmatore invece basta esclamare: "apt-get install
scrivania" perche' essa appaia in tutto il suo splendore nello studio,
pronta all'uso (e con una risma di fogli bianchi gia' nel primo cassetto).
Per il Vero Programmatore il concetto di interfaccia grafica è
rappresentato da una serie di 1 e 0 ben indentati su di un monitor monocromatico.
Se proprio viene costretto a commentare il proprio codice, il Vero Programmatore
disseminera' casualmente nel proprio listato qualche ovvia descrizione dei metodi piu'
semplici. Le parti di codice indispensabili al funzionamento del software
saranno invece precedute da un: //Non mi aspetto che tu capisca questo
Quando il Vero Programmatore viene invitato ad una festa, puo' scoprire
quali ragazze sono single e quali no semplicemente esclamando: "ls -l" .
Il Vero Programmatore ha gli Gnome da giardino.
La Vera Programmatrice si preoccupa quando ha un ritardo nel ciclo for.
Il Vero Programmatore Ricorda con affetto il suo vecchio Spectrum. Stava
giocando contro un certo Joshua a Guerra Termonucleare Globale, quando il
processore si è fuso. Era il 9 novembre 1989.
Qualcuno sostiene che il Vero Programmatore tiene sempre i backup da quando
ha dovuto riscrivere 327000 linee di assembler 68020. In realta' il Vero
Programmatore non fa alcun backup: e' piu' veloce riscrivere il software a
memoria che ricordarsi dove ha messo i nastri o i cd dei backup.
Una recente teoria sostiene che gli universi paralleli esistono: li fa
girare il Vero Programmatore con il VMWare.
Il Vero Programmatore non usa strumenti di Debug o Checkpoint. Puo' leggere
il valore di una variabile durante l'esecuzione del suo programma
semplicemente osservando attentamente i banchi di RAM del computer su cui
lavora.
Se non conosce il significato di una parola, il Programmatore consulta un
dizionario. Se non conosce il significato di una parola, il Vero
Programmatore consulta una tabella di hash.
Il Vero Programmatore puo' formattare un disco in vinile.

26 settembre 2006

il Vero Programmatore atto 1

La casa del Programmatore è orientata a sud.
La casa del Vero Programmatore è orientata agli oggetti.
Nel caso erediti una vecchia casa, il Vero Programmatore non la
ristruttura. La sovrascrive.
Se il suo bucato non e' abbastanza morbido, il Vero Programmatore ricompila
il Vernel.
Quando il Vero Programmatore si ferma a fare benzina a un distributore IP, si
meraviglia di non poterlo usare come server DHCP.
Il Vero Programmatore quando va a letto esclama sleep (0×7080).
Il Vero Programmatore mangia wafer di silicio
Il Vero Programmatore sa che il caso non esiste. E' solo uno pseudo-caso
precomputato.
Il Vero Programmatore puo' condividere un appartamento su eMule.
Il Vero Programmatore puo' eludere qualsiasi intercettazione telefonica
semplicemente dicendo "slash slash" all'inizio della conversazione.
Il Vero Programmatore si dichiara alla donna che ama dicendo "private
Object VeroProgrammatore; "
Se il Vero Programmatore si reca negli Stati Uniti, non ha bisogno di
convertire i suoi Euro in Dollari: esegue un cast implicito.
Il Vero Programmatore entra in casa dalla porta 8080.
Il Vero Programmatore va a fare la spesa con una lista concatenata.
Il Vero Programmatore puo' contare fino a 1024 con le dita delle mani.
Il Vero Programmatore regala alla sua fidanzata un array di perle.
Il Vero Programmatore programma le sue vacanze in assembler.
Quando un Vero Programmatore da bambino impara a parlare, le sue prime
parole non sono "mamma" o "papà" ma " Hello, World!"
Quando un Vero Programmatore riceve le carte al tavolo da gioco, se le
ordina in mano in O(nlogn) mosse.
Quando a uno sportello gli viene chiesto di compilare un modulo, il Vero
Programmatore esclama: " gcc modulo.c".
Quando da piccolo a scuola il Vero Programmatore doveva fare il tema "il
mio papà", scriveva semplicemente Papà.t
Quando due Veri Programmatori si scontrano, o vanno subito in Buffer
Overflow, o si affrontano per Mille Cicli di Clock senza che vi sia un
vincitore.oString().
Il Vero Programmatore puo' scrivere un metodo che lancia un'eccezione che
conferma la regola.
Il Vero Programmatore non porta fuori la spazzatura: non si fida del
Garbage Collector. Si limita ad esclamare: "Rifiuti.Dispose()!" e l'immondizia si
dissolve nel nulla.
Il Vero Programmatore non iscrive i suoi figli a scuola. Ne fa comparire i
nomi direttamente sul registro di classe utilizzando un puntatore.
Il Vero Programmatore ha un grande rispetto per l'arte. Uno dei più grandi
misteri che lo tormentano è come Leonardo sia riuscito a dipingere La
Gioconda senza vertex shading.

Otto per trenta per diciassette: le misure del nuovo oggetto del desiderio

È il nuovo oggetto del desiderio tecnoludico. È alto 8 centimetri, larg0 30, profondo 17. È di colore nero e può gestire fino a 70 milioni di poligoni al secondo, può essere analogico o digitale.
Si chiama Joypad.
Ogni tanto succede che qualche individuo videoludica per 85 ore filate. Lo portano all'ospedale in stato confusionale e tutti puntano il dito verso i videogiochi. Intervistano lo psichiatra di turno e lui scuote amareggiato la testa.
Colpa dei videogiochi.
Eppure:
se lo stesso individuo si sentisse male dopo 85 ore di tv nessuno proporrebbe di abolire la tv, o almeno limitare le stronzate che trasmette.
se lo stesso individuo si sentisse male dopo 85 ore di ciclette nessuno proporrebbe di abolire la ciclette.
se lo stesso individuo si sentisse male dopo 85 ore....
beh decideve voi cosa tanto la colpa è dei videogiochi.

24 settembre 2006

La Grande Salita


L’uomo, sin dalla notte dei tempi, ha guardato con timore e rispetto alla montagna e alle sue vette.
Nessuna attività stimolata dall’intelletto rimane di difficile interpretazione come l’alpinismo: esso è scienza, gioco, etica, sport a seconda della cultura e di chi lo pratica.
La grandiosità delle cime nascoste dalle nubi ha sempre rappresentato il divino allontanando gli autoctoni pregni di paure e superstizioni, solo con l’interesse scientifico si iniziò una vera esplorazione delle terre alte.
La voglia di misurarsi con se stessi e con la montagna, la spinta insopprimibile ad “andar su” e vincere pericoli e difficoltà, l’ineluttabile attrazione per il rischio e la vertigine, il desiderio di faticare, lottare e battersi insieme ai compagni di cordata.
Uscire dalle regole imposte dall’uomo, sottostare a leggi più grandi di lui, salire più in alto con la fantasia, salire, arrampicarsi con la sola punta delle dita.
Quando si fa vero alpinismo si scoprono gioie interiori: arrampicare è autentico piacere, una costruzione poetica, un’ebbrezza di libertà e movimento.
È occasione di possibili intense amicizie.
Arrampicare è anche mettersi in gioco con se stessi: arrivare ai propri limiti e sconfiggerli, si combatte con la paura di cadere di sbagliare.
La paura bisogna sempre domarla, bisogna attraversarla solo così se ne esce vittoriosi.
Spostare una mano piuttosto che un piede, chiudere un moschettone prima di un altro, passare la corda in quel punto; sono operazioni che richiedono sempre la massima concentrazione.
“La Grande Salita”
questa frase contiene una libertà, evoca una follia, descrive uno spazio e ci avvicina all’immenso, la “la grande salita”, queste due parole attribuite a una nota tecnica, fanno pensare ad un sogno di grandezza, di altitudine e di durata. Molti vedono in questo la quinta essenza dell’alpinismo…. È vero che una grande salita resta un affare serio, richiedendo una buona esperienza ed un impegno totale.
Ma è il prezzo da pagare per realizzare questo sogno, e vivere dei momenti intensi.

fenice perchè?

Uccello sacro favoloso, aveva l'aspetto di un'aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe e due lunghe piume — una rosa e una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo.
Quando, dopo aver vissuto per 500 anni (secondo altri 540, 900, 1000, 1461 / 1468, o addirittura 12954 / 12994), la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma. Qui accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo. Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l'incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza.
Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo. Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva (o un uovo), che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice nell'arco di tre giorni, dopodiché la nuova Fenice, giovane e potente, volava ad Heliopolis e si posava sopra l'albero sacro.

Dante Alighieri così descrive la Fenice:
che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce.
(Inferno XXIV, 107-111)

Si dice inoltre

... che la Fenice, dal momento che si crea da sé, non può avere alcun Maestro.
... che, essendo un uccello unico (ne esiste soltanto una per volta), è un essere solitario.
... che è ancora più solitario per via del fatto che non si riproduce.
... che può vivere centinaia d'anni, ma sempre da sola, senza nessuno dei suoi simili.
... che, pur essendo lo scopo della sua vita quello di riportare la felicità sulla Terra, lei stessa ha dovuto rinunciare alla sua felicità personale e alla possibilità di amare, dal momento che una Fenice non può avere un compagno.